Durante una conferenza stampa, il 4 Aprile 2024 è stato presentato il nuovo restauro del sito archeologico di Eraclea Minoa. Il nuovo “tetto-giardino” sostituirà il “sarcofago” attuale in plexiglass, a protezione del teatro antico di Eraclea Minoa.
Tra i presenti c’erano l’Assessore Regionale ai Beni Culturali Francesco Paolo Scarpinato, il direttore del Parco Roberto Sciarratta, il Commissario del Consiglio del Parco Giuseppe Parello, il progettista Francesco Cellini (vincitore del concorso), il presidente dell’Ordine degli Architetti Rino La Mendola e il Sindaco di Cattolica Eraclea Santo Borsellino.
Le origini di Eraclea Minoa risalgono al VII secolo a.C., quando dei coloni greci provenienti da Selinunte l’hanno fondata. La città fiorì durante l’epoca classica, diventando un importante centro commerciale e culturale della Sicilia. Coinvolta in diversi eventi storici, inclusa la lotta tra Selinunte e Segesta e, successivamente, nel conflitto con Cartagine. Durante il periodo romano, la città continuò ad essere abitata e sviluppata. Eraclea Minoa subì una serie di trasformazioni e fu infine abbandonata durante il periodo medievale.
Oggi, Eraclea Minoa è un importante sito archeologico che conserva resti significativi: un teatro greco con una splendida vista sul mare, le rovine di abitazioni, un santuario, terme, e un impianto di fortificazione. Questa antica città, che prende il nome dalla leggenda di Minosse (giunto in Sicilia per catturare Dedalo fuggito dal Labirito), e dall’eroe mitologico Eracle (tanto onorato nelle monete della città), è testimone della straordinaria presenza greca nella storia della Sicilia.
Eraclea Minoa è nota principalmente per il suo teatro che si affaccia sul mare. Un monumento che, a partire dagli anni ’60, è diventato un simbolo di come si possa ferire il patrimonio culturale della Sicilia.
Dapprima, venne installata una copertura in plexiglass per proteggere le gradinate, su progetto dall’architetto Franco Minissi. I gradini del teatro sono scolpiti in una roccia molto tenera, ed erano già danneggiati dal vento, dalla salsedine e dalla pioggia, oltre che dall’acqua che risaliva dal terreno.
Questa prima copertura non ha permesso al terreno di respirare e ha favorito la crescita spontanea di piante, le cui radici hanno danneggiato ulteriormente i gradini. Questa situazione ha richiesto un secondo intervento alla fine degli anni ’90.
Una volta rimossa la struttura in plexiglass, dopo il restauro dei resti antichi, venne creata un’imponente tensostruttura in tubi e lamiera zincata. Inizialmente concepita come soluzione temporanea, questa tensostruttura si trova ancora lì.
Il nuovo progetto di conservazione ideato dall’architetto Francesco Cellini potrebbe rappresentare una svolta fondamentale per inserire il sito archeologico di Eraclea Minoa tra le destinazioni più prestigiose della nostra Sicilia.
Il progetto selezionato ha vinto il concorso promosso dal Parco della Valle dei Templi in coordinamento con l’Ordine degli Architetti di Agrigento. Il Parco ha acquisito l’area dopo complesse vicende che avevano portato al sequestro iniziale del sito archeologico. Nel 2021 il tribunale di Agrigento aveva ordinato il sequestro precauzionale del sito di Eraclea Minoa, perché giudicato pericoloso per la sicurezza pubblica quella tensostruttura temporanea. Revocato il sequestro nel 2022, seguì una veloce assegnazione dei lavori di manutenzione della copertura di protezione.
Il progetto sviluppato dallo studio Cellini di Padova ha l’obbiettivo di preservare e valorizzare il sito archeologico di Eraclea Minoa. Il progetto prevede la realizzazione di un tetto-giardino con lo scopo di proteggere il patrimonio consentendo al contempo l’accesso pubblico. Questa struttura sarà configurata come un emiciclo che potrà essere utilizzato per spettacoli all’aperto.
Il progetto prevede una sorta di cavea verde. La copertura trasparente, sorretta da travi in acciaio corten, consentirà di apprezzare le strutture del teatro ellenistico. Il nuovo tetto sarà completamente reversibile, permetterà di proteggere il teatro dai raggi UV, di ammirare la struttura e attraversare la zona sommitale a piedi. La parte inferiore di questa struttura presenterà tre file di gradinate. Circa 200 posti per eventi e concerti da ospitare su strutture temporanee amovibili.
Il sito sarà integrato nel suo contesto paesaggistico e allo stesso tempo completamente fruibile. Una struttura che permetterà a questo luogo di continuare a essere vissuto in armonia con gli elementi del paesaggio circostante.
Oltre alla copertura del teatro antico, i lavori comprenderanno interventi sull’abitato ellenistico. Il progetto prevede di sostituire la copertura esistente con strutture leggere che ricreino i volumi originali, illuminandoli dall’alto. Si tratta di una soluzione leggera e facilmente rimovibile che mira a ricostruire parzialmente gli ambienti e gli spazi originali, consentendo una vista chiara sul teatro e sul paesaggio costiero.
Sono previsti display espositivi insieme a pannelli didattici multimediali e interattivi, per il riallestimento dell’Antiquarium. L’Antiquarium conterrà anche uno spazio dedicato ad esposizioni temporanee e conferenze. Si prevede di ridisegnare i percorsi pedonali per renderli accessibili e di installare un piccolo ascensore per raggiungere la parte alta dell’area archeologica. Il sito sarà dotato anche dell’illuminazione a LED per le visite notturne. Ci sarà spazio anche all’uso delle nuove tecnologie attraverso un’esperienza virtuale e interattiva che racconterà la storia di Eraclea Minoa.
Il progetto comprende anche la sistemazione degli ingressi all’area archeologica e al parcheggio. Con spazi dedicati ai pullman turistici, e la sistemazione degli uffici amministrativi. Tra i nuovi servizi al pubblico saranno costruiti un nuovo bookshop e un punto ristoro.
Il direttore del Parco della Valle dei Templi Roberto Sciarratta ha raccontato come tre anni fa, con fondi del parco, sono stati effettuati degli interventi di manutenzione urgente, e allo stesso tempo, uno studio propedeutico sui luoghi e sullo stato di conservazione dei monumenti. Adesso tutto è pronto per il nuovo restauro
L’area archeologica di Eraclea Minoa merita di essere valorizzata, anche per la vicinanza con la Riserva della Foce del Fiume Platani: il quarto fiume più lungo della Sicilia e il secondo per ampiezza di bacino idrografico. Il famoso “fiume salato”, a causa del contatto della sua acqua con le rocce ricche di sali gessosi, e che in età antica era certamente utilizzato come via commerciale navigabile.
L’accesso alla Riserva si trova nei pressi del sentiero che attraversa i crinali di Punta Bianca, proprio sotto le rovine del teatro e della città greca. È un’area naturalistica di straordinaria bellezza, che si estende su 206 ettari. Il turchese del mare e il bianco abbagliante delle falesie di marna creano un suggestivo contrasto con il verde scuro della macchia mediterranea e della fitta pineta, alla fine di circa 5 chilometri di spiaggia incontaminata.
L’investimento previsto per il nuovo restauro a Eraclea Minoa è di circa 6 milioni e mezzo di euro. Un’operazione tipica nella gestione del patrimonio culturale italiano. Molti siti archeologici, soprattutto nel Sud Italia, dimostrano come la loro gestione si concentri sul numero di visitatori, ma trascuri l’importanza della manutenzione ordinaria.
Invece di appalti milionari ogni decennio per un nuovo restauro, sarebbe più sensato investire pochi euro al giorno per la manutenzione regolare. Bisognerebbe agire con responsabilità e dedicare ai monumenti la stessa cura che si dedica al proprio benessere personale. Dovremmo considerare il nostro patrimonio culturale come una parta di quell’eredità che lasceremo alle future generazioni.