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Un modello di sviluppo sostenibile a Ficuzza?

di Antonietta Patti
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sviluppo sostenibile a Ficuzza

La Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza è uno dei polmoni verdi della Sicilia occidentale. Si estende su oltre 7.000 ettari e include l’antico Bosco della Ficuzza: un’area forestale di grande bellezza situata sui monti Sicani. Il territorio è abitato da diverse specie arboree, come querce e lecci, e numerose specie faunistiche, come aquile reali, gufi e cervi. Creare un modello di sviluppo sostenibile nella Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza è un percorso complesso che riguarda diversi attori.

L’antico bosco era riserva di caccia del re, all’interno della quale nacque il borgo di Ficuzza. A un’altitudine di circa 700 metri sul livello del mare, il borgo ha conservato intatto il suo fascino storico. La piazza principale e le stradine limitrofe offrono uno scorcio autentico della Sicilia rurale.

Al centro del borgo di Ficuzza si trova la Real Casina di Caccia. Fatta costruire dal re Ferdinando I di Borbone nel 1799 come rifugio per le sue battute di caccia, è un esempio di architettura neoclassica. Immersa nel bosco, la Real Casina rappresenta una delle principali attrazioni storiche del luogo.

La vegetazione di Ficuzza riflette le caratteristiche tipiche delle foreste mediterranee. La maggior parte del territorio è coperta da boschi di querce e lecci, alberi che forniscono ombra e nutrimento a numerose specie. Oltre a questi, si trovano anche sughere, carpini, frassini e olmi, che formano un ecosistema variegato.

La biodiversità della flora si manifesta anche in una vasta gamma di orchidee selvatiche, specie rare che fioriscono nel sottobosco. La presenza di piante aromatiche, come il rosmarino e il timo, insieme a diverse varietà di felci e muschio, contribuisce a creare un habitat particolarmente favorevole alla fauna locale.

Oltre alle specie di piante mediterranee, la riserva ospita numerose specie animali, molte delle quali sono protette. Tra i mammiferi si trovano specie come il cervo sardo e il cinghiale, che sono comuni nelle aree forestali. Ma sono presenti anche la volpe, la donnola e il gatto selvatico.

Nell’area si trovano anche numerose specie di uccelli, sia stanziali che migratori. L’aquila reale, il falco pellegrino, il capovaccaio, il gufo reale, varie specie di picchi (come il picchio rosso maggiore) e uccelli canori come l’usignolo. Tra le tante specie citate, alcune sono a rischio di estinzione, come il capovaccaio, già oggetto di vari progetti di conservazione per garantirne la sopravvivenza.

La riserva comprende anche zone umide, come torrenti e stagni. Ci vivono specie anfibie, come la rana verde e il tritone italiano, che trovano qui un ambiente ideale per la riproduzione. Ci sono anche uccelli acquatici, nelle zone umide e nei piccoli specchi d’acqua all’interno della riserva. Piccoli ecosistemi acquatici che contribuiscono a sostenere ulteriormente la biodiversità della riserva.

La Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza non è solo un luogo di grande bellezza. È anche un laboratorio vivente per la conservazione e lo studio della fauna e della flora mediterranea. Il territorio di Ficuzza può diventare un luogo simbolo nella creazione di un modello di sviluppo sostenibile in Sicilia. In questo senso, l’articolo 9 della Costituzione Italiana, che sancisce il principio della tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della nazione, assume una rilevanza centrale.

Recentemente aggiornato per includere esplicitamente la protezione dell’ambiente, degli ecosistemi e della biodiversità, l’articolo 9 impegna lo Stato e i cittadini a rispettare e difendere l’equilibrio naturale. La Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza incarna pienamente questo principio. È un luogo dove la tutela dell’ambiente preserva la fauna e la flora locali, e contribuisce anche alla protezione del patrimonio storico, culturale e identitario del territorio siciliano.

Le normative nazionali e regionali, che si ispirano ai principi costituzionali, impongono misure di conservazione e gestione sostenibile, come il divieto di caccia e lo sviluppo di attività umane compatibili con l’ecosistema. Tali disposizioni non solo rispondono alla necessità di preservare il patrimonio naturale per le generazioni future, ma riflettono anche l’attenzione crescente per una gestione responsabile delle risorse.

Gestire le risorse nel rispetto delle aree protette, significa far coesistere l’Uomo e la Natura. Fatto che, oltre ad essere un obbligo legale, rappresenta un atto di responsabilità verso il pianeta e le future generazioni. Per questo, la Riserva Naturale Orientata Bosco della Ficuzza ha attivato collaborazioni anche con Università e organizzazioni ambientaliste, soprattutto per la ricerca scientifica e l’educazione ambientale.

Numerosi progetti di conservazione sono stati avviati nella riserva. Finora ci si è concentrati sulla protezione di specie in pericolo, sul monitoraggio delle popolazioni di rapaci e sulla reintroduzione di animali, come il cervo sardo, precedentemente scomparso dalla zona. Ma si può fare molto di più.

Ficuzza è rinomata per i suoi prodotti locali: i formaggi, i salumi, e l’olio d’oliva sono tra i più apprezzati. Una miglior gestione delle risorse e della catena di produzione, in collaborazione tra le pubbliche istituzioni e il settore privato, sarebbe importante nella promozione di uno sviluppo sostenibile. Oltre ad aumentare la produzione locale, creando occupazione e crescita economica, questa sinergia dovrebbe promuovere un modello di sviluppo che bilanci la tutela dell’ambiente con la competitività economica.

La collaborazione pubblico-privata può favorire la creazione di infrastrutture ecocompatibili e iniziative che sostengano il turismo responsabile. Questo incrementerebbe il valore delle risorse locali senza comprometterne l’integrità. Senza dimenticare di rispettare e tramandare tutte quelle tradizioni artigianali, legate ai prodotti locali, che ne rappresentano un valore aggiunto.

La biodiversità del territorio di Ficuzza è un patrimonio d’inestimabile valore, che offre rifugio a numerose specie e rappresenta una testimonianza della ricchezza ecologica della Sicilia. Un patrimonio storico ed ecologico che va salvaguardato con ogni mezzo possibile, nell’ottica della promozione di uno sviluppo sostenibile, proprio a Ficuzza.

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