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La “Cortina di Ferro” e i primi decenni della Guerra Fredda

by Esther Di Gristina
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Cortina di ferro” è una locuzione utilizzata in Occidente che indica la linea di confine che, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale alla fine della Guerra Fredda, divise l’Europa in due zone separate, con diversa influenza politica. Durante questo periodo, l’Europa orientale era sotto l’influenza dell’Unione Sovietica (URSS), mentre l’Europa occidentale ricadeva sotto quella degli Stati Uniti (USA).

La Guerra Fredda, durata dalla fine della Seconda Guerra Mondiale al 1991, ha caratterizzato non solo la politica internazionale, ma anche la politica interna di numerosi Paesi. Il termine “fredda”, all’interno dell’espressione “Guerra fredda”, fa riferimento al fatto che non c’è stato uno vero e proprio scontro militare diretto tra le due parti.

Nondimeno, Stati Uniti e Unione Sovietica si sono sfidati su tutti i livelli e in quegli anni non c’era evento internazionale che non fosse influenzato, in modo più o meno diretto, dalla loro contrapposizione. Il confronto è terminato solo quando una delle due potenze, l’URSS, è crollata.

Da cosa è nata la contrapposizione? Dopo la Seconda Guerra Mondiale, USA e URSS, che avevano combattuto come alleati, emersero come i due Paesi più potenti. Gli altri vincitori, Regno Unito e Francia, per varie ragioni, persero la centralità nelle dinamiche geopolitiche che avevano avuto fino ad allora.

USA e URSS erano Paesi molto diversi tra loro, ma entrambi desideravano affermare il proprio potere nelle dinamiche mondiali e ognuno temeva che l’altro potesse rafforzarsi troppo. Era pressoché inevitabile, pertanto, che si sviluppassero tensioni.

A questo si aggiunse l’ideologia, perché nei due Paesi erano in vigore sistemi politici ed economici completamente diversi. Negli Stati Uniti vigevano il liberismo economico e la democrazia politica; in Unione Sovietica il comunismo reale e lo statalismo. Ognuno dei due era convinto della superiorità del proprio sistema e cercava di diffonderlo nel mondo, non tanto per ragioni ideologiche, quanto per avere alleati fidati.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, l’Europa si trovò divisa in due blocchi: la parte occidentale, che era stata occupata dagli eserciti alleati, entrò nell’orbita degli Stati Uniti, formando il cosiddetto “blocco atlantico”. Nel 1949, in particolare, nacque un’alleanza militare che esiste tutt’oggi: la NATO.

Nella parte orientale, invece, occupata dall’Armata Rossa durante la Guerra, furono fondate delle repubbliche socialiste che si avvicinarono a Mosca, costituendo il “blocco sovietico”, e nel 1955 costituirono l’alleanza nota come Patto di Varsavia.

Tra le due parti d’Europa si creò una barriera politico-ideologica che fu definita appunto cortina di ferro.

La Guerra Fredda arrivò all’interno dei singoli Paesi, in molti dei quali vi erano partiti politici che sostenevano un blocco e partiti che ne sostenevano un altro, come avvenne anche in Italia. Il confronto, però, non interessò solo l’Europa, ma quasi tutto il mondo, perché USA e URSS cercavano ovunque di fare sentire la propria influenza e procacciarsi alleati.

Uno dei primi momenti di tensione tra USA e URSS fu il “blocco di Berlino” da parte dell’Unione Sovietica nel 1948. La Germania, dopo la sconfitta, era stata divisa in quattro zone di occupazione (USA, Francia, Regno Unito e URSS, ma le prime tre furono in seguito unificate) e la città di Berlino, che si trovava geograficamente nella zona di occupazione sovietica, era a sua volta divisa in quattro settori, i tre alleati occidentali a ovest e quello russo a est.

Nel 1948 l’URSS decise di chiudere tutte le strade di accesso a Berlino Ovest. Gli Usa reagirono rifornendo la città per via aerea, fino a quando, nel 1949, Stalin accettò di rimuovere il blocco. La divisione si cristallizzò, e la Germania (compresa la città di Berlino) restò divisa in due parti: una occidentale legata agli USA e una orientale inserita nel blocco sovietico.

Nel 1949, inoltre, un altro grande Paese, la Cina, divenne comunista e si avvicinò a Mosca, sebbene i rapporti tra i due giganti “rossi” siano sempre rimasti complessi.

Il confronto proseguì nei primi anni ’50 in Corea, con una guerra tra il Nord comunista e il Sud capitalista e filo-americano che si concluse con un compromesso nel 1953.

Nel 1956 L’URSS invase l’Ungheria e nel 1968 la Cecoslovacchia, per evitare che i due Paesi allentassero il loro legame con il Patto di Varsavia. Gli USA sostennero in tutto il mondo i partiti più vicini alle loro posizioni, talvolta instaurando brutali dittature, e in alcuni casi intervennero con le proprie forze armate, come in Vietnam.

In molti casi ebbero luogo “guerre per procura”: le due superpotenze non combattevano direttamente, ma sostenevano i nemici dei loro avversari. Lo fecero, per esempio, i russi in Vietnam e gli americani in Afghanistan, dopo che questo fu invaso dall’URSS nel 1979.

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