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“Amata terra mia” poesia di Roberto Zaoner

di Roberto Zaoner
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sicilia e mimosa amata terra mia

Cari soci e non, dell’Associazione Culturale “Kermesse”,

pubblico una mia poesia, dal titolo: “AMATA TERRA MIA”, in occasione del Convegno Nazionale sulla destagionalizzazione del turismo, svoltosi a Palermo il 14 marzo 2024. Presenti: il Sindaco di Palermo, on.le Roberto Lagalla, il Presidente dell’Associazione Culturale “Kermesse”, dott. Giorgio Fiammella, diverse Autorità, amministratori locali e giornalisti all’evento, che si è tenuto nella Sala degli Specchi, a “Villa Niscemi”, che col loro intervento hanno sottolineato l’importanza di valorizzare il patrimonio culturale del nostro amato territorio regionale, promuovere interventi per arricchire il valore artistico della Sicilia e contribuire ad una più elevata presenza e permanenza di visitatori nella nostra regione, ai fini di migliorare l’economia turistica regionale.

L’obiettivo, alquanto ambizioso, è quello di contrastare la stagionalizzazione turistica, promuovendo un flusso costante nell’intero anno. Il dott. Fiammella ha lanciato un messaggio diretto alla classe politica, affinché possa adoperarsi a rilanciare il settore turistico nella nostra isola, destagionalizzandolo, con l’occupazione nel settore alberghiero e di tutte le infrastrutture turistiche a favore dei giovani, anche per contrastare il fenomeno dello spopolamento giovanile dalla nostra terra verso altre nazioni o parti del territorio italiano per mancato sbocco occupazionale di chi si affaccia al mondo del lavoro.

È una sfida non da poco, ma ne varrebbe la pena coi tesori che possiamo vantare d’avere, quali quello artistico, culturale, paesaggistico, le tradizioni, e che la natura ci ha offerto e regalato: sole, mare, monti, colline verdeggianti, vulcani, poggi lussureggianti, piccoli laghi, la ricchezza dell’agricoltura, il clima mite. Il Turismo, di fatto, è la prima economia della nostra regione e dobbiamo per questo farne tesoro e occuparci di questo bene prezioso che abbiamo ereditato.

Vieni con me! Ti mostro un
angolo di paradiso in terra.
Fu calpestata da uomini
che vollero farla sua; feconda
e rigogliosa, ove tutto qui è
creato e qui è luce: mari,
monti, colline, alture, laghi
e vallate, e poggi coperti
dalla terra lussureggiante
o dalla brulla roccia.
E il sole splendente riscalda.
E ne fecero la sua storia.
Non tutti l’amarono come
meritava.

Tu, fiera serva e seduttrice
agli occhi, ne conservi
l’orgoglio del retaggio.
Il prode Ulisse ne attraversò
un tratto e fu preso da
incantesimo al canto di
sirene ammaliatrici, ma
la fune non si spezzò.

Terra di confine e meta
di scorribande piratesche.
Meta di eroi, di re, di popoli,
di tiranni senza pietà.
Terra di fuoco che col suo
cuore ne senti la voce
minacciosa e stende
nell’aria lapilli e lava
nella terra ubertosa.
Ne afferro un palmo.
La rilascio. È ancor calda
e mi brucia la pelle, ma l’amo
e le sorrido.

È nera come la pece e
mi ricorda l’onirica notte
buia in mezzo a spaventosi
orpelli come fantasmi
beffardamente ridacchiando.
La mia mente, il mio cuore,
il sogno. Non è incubo.
Non è infingimento.
È sempre lì la mia isola e
giammai m’inganna.

Ne odi queste note musicali
vaganti che emergono dal mare?
Ne odi il suono delle sue onde?
Ne avverti la terra che aulisce
di rinascita e dei fiori degli agrumi
che in primavera effondono
l’effluvio di zagara?

Ne senti il rumore del vento
di libeccio e il calore dello
scirocco? Ne avverti il colore
della natura e l’azzurro del
cielo nel dì e il color scarlatto
all’imbrunire? Toccano le
corde del cuore. Mistero
della natura.

Il sole ci saluta stanco nel
vespero della giornata dietro
l’immensità del mare, e strisce
di nuvolette l’accompagnano
con rispetto all’orizzonte, che
si confonde col rubicondo cielo
dell’occaso, che ravviva i miei
occhi nel giorno che verrà.

L’impronta di Dio è qui
presente. Se fosse stata
veramente amata… Solo
quelli che vi nacquero
e la vissero l’hanno curata
con amore e hanno avuto
pietà di lei. Un futuro degno
di quest’isola che per lei
darebbero anche la vita.

Fiori in germoglio e fronde e
foglie ondeggianti e sempreverdi
di questo pino di fronte alla mia
dimora auliscono l’aria al soffio
del leggero favonio di ponente.

Orme indelebili di uomini
su questi selciati e su
queste zolle che mai
nell’oblio dei giusti di lunga
memoria scivoleranno, e il
ricordo sarà sempre vivo e
presente. Loro sono i veri
siciliani, mia amata terra.

Roberto Zaoner
(13/01/2022, riadattata il 25/03/2022)

Il riferimento alla terra nella poesia “Amata terra mia” di Roberto Zaoner rappresenta un’ode alla Sicilia, celebrandone la bellezza, la storia e la natura. La poesia esprime un profondo legame emotivo con l’isola, descrivendola come un luogo ricco di storia, contrasti e suggestioni naturali. 

L’autore esalta la terra siciliana come un crocevia di cultura e avvenimenti, evidenziando le sue caratteristiche geografiche e climatiche, come mari, monti, colline, laghi e vulcani. Questo richiamo alla terra simboleggia un legame profondo con le radici, la tradizione e l’identità dell’isola, trasmettendo un senso di appartenenza e di amore per la propria terra.

Nella poesia “Amata mia terra” del poeta Roberto Zaoner, vengono utilizzate diverse tecniche poetiche per creare un’atmosfera evocativa e coinvolgente. Alcune delle tecniche poetiche presenti nella poesia potrebbero includere:

  1.   Immagini descrittive: il poeta e scrittore Zaoner utilizza immagini vivide e descrittive per dipingere un quadro dettagliato della Sicilia, enfatizzando la bellezza e la varietà della terra.
  2. Simbolismo: L’autore potrebbe impiegare simboli per rappresentare concetti più ampi, come ad esempio l’isola stessa che diventa un simbolo di identità, storia e appartenenza.
  3.   Metafore e comparazioni: L’uso di metafore e comparazioni aiuta a creare connessioni emotive e trasmettere significati più profondi attraverso l’associazione di concetti diversi.
  4.   Ritmo e Musicalità: La poesia potrebbe presentare un ritmo melodico o una struttura metrica che contribuisce alla musicalità del testo, coinvolgendo l’aspetto sonoro della poesia.
  5.   Personificazione: Zaoner potrebbe attribuire caratteristiche umane alla terra o agli elementi naturali, creando un senso di familiarità e connessione tra l’uomo e la natura.

Queste tecniche poetiche contribuiscono a rendere la poesia di Zaoner coinvolgente e ricca di significato, trasmettendo emozioni profonde legate alla bellezza e all’identità della Sicilia.

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