É stata una visita straordinaria quella che il gruppo letterario/artistico di Niscemi, “Lit&Co”, ha organizzato qualche giorno fa nella propria cittadina. Una piccola escursione salutata da una giornata particolarmente calda di tarda primavera. Nel filone delle visite ai monumenti artistici e architettonici del Tardo Barocco della Val di Noto, del quale Niscemi è degna rappresentante, si pone anche questo piccolo, ma prezioso monumento barocco.
L’antico luogo sacro, dedicata a “Maria SS. Addolorata”, era una piccola chiesetta antica, edificata forse prima della fondazione di Niscemi per far fronte ai doveri dei cittadini che lavorano nelle vicine campagne. Essa crollò a causa dell’incuria del tempo nel 1748, ma già quattro anni dopo, erano pronti i materiali per la ricostruzione. Per il disegno della chiesa, da Caltagirone, fu chiamato il capomastro Silvestro Gugliara. Lavoro certosino e applicativo che portò alla fine dei lavori nel 1762. Il pavimento presenta mattoni stagnati lavorati a Caltagirone. Gli altari sono tre: quello maggiore, dedicato al SS.mo Crocifisso e alla Vergine Addolorata; quello di destra a Maria SS.ma della Mercede; quello di fronte, a San Filippo Neri. Per abbellire la piccola basilica si utilizzarono marmi neri, preziosi e bellissimi. Alla fine il monumento venne inaugurato il 10 giugno 1764, giorno della Sacra Pentecoste.
La chiesa della Santissima Maria Addolorata a Niscemi dipende dalla Diocesi di Piazza Armerina e le sue funzioni sono regolate dalla cattedrale “Santa Maria d’Itria”, diametralmente opposta rispetto ad essa. Resta chiusa ai visitatori e ai turisti per buona parte dell’anno e viene aperta nel periodo di Ognissanti e dei Defunti, svelando i suoi nascosti, ma preziosi tesori del Barocco siciliano.