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Convegno: “Ficuzza il borgo che ti incantata”

di Maria Cascio
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“Ficuzza il borgo che ti incantata” è il titolo del convegno che si è tenuto nella Real Casina di caccia di Ferdinando I di Borbone della meravigliosa oasi di Ficuzza.

La manifestazione organizzata dall’associazione “ComeUnaMarea Onlus” APS e dal movimento “Ficuzza nel cuore” può essere considerata uno degli appuntamenti più interessanti dell’attività legata alla promozione dei borghi italiani ed ha visto in Concetta Bruno e Antonio Paladino due organizzatori capaci e coinvolgenti, che hanno posto in evidenza l’importanza e le grandi potenzialità turistiche dell’intero Borgo e del suo singolare paesaggio.

Dopo l’introduzione di Concetta Bruno, la benedizione di Don Calogero Latino e il saluto dell’assessore al comune di Corleone Giulio Verro, sono intervenuti: Filippo Sciara con la relazione “Dalla regia riserva venatoria normanno-sveva del Godrano alla tenuta di caccia reale della Ficuzza dei Borbone e le razze canine utilizzate nei rispettivi periodi”; Lina Bellanca, “La Riserva Reale Borbonica di Ficuzza”; Vincenzo Viscardi, “Aspetti antropici e modelli socioeconomici del territorio nel periodo Reale”; Giovanni Giardina, “La riserva naturale orientata Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago – Natura e fruizione”; Mario Liberto, La cucina dei Monsù nel Regno delle due Sicilie; Saverio Panzica, “Lo sviluppo turistico dei borghi attraverso la ricettività diffusa”; Paolo Maranto, “Rassegna cinofila delle razze presenti a Ficuzza nell’era Borbonica”. Il convegno è stato moderato da Antonino Paladino. A seguire si è svolta una degustazione dei prodotti del territorio.

Ogni relatore, nel proprio ambito professionale, ha evidenziato la straordinarietà dei luoghi, ma anche le potenzialità culturali e turistiche del borgo di Ficuzza.

Per Mario Liberto: “la Riserva non è solo un patrimonio artistico culturale e ambientale è anche uno scrigno di prodotti alimentari che hanno per secoli hanno dato vita ad una cucina del bosco”. Ed ancora: “Insieme alla cucina aristocratica fatta di torte salate, selvaggina, ecc. conviveva una cucina della sopravvivenza che la classe subalterna considerava vitale per la sua sopravvivenza”. Le altre relazioni hanno evidenziato l’importanza è le possibilità che questo Borgo può dare. Da più parte sono venuti fuori suggerimenti interessanti che si ricollegano alle politiche rurali europee. Come indirizzare nuovo tipo di turismo per questo Borgo?  La risposta da parte di tutti è stato l’individuazione di un modello di turismo relazionale che pone al centro del progetto il visitatore, con il suo coinvolgimento e l’innamoramento. Un luogo come dice Saverio Panzica possa avvenire attraverso una “ricettività diffusa, fatta di forme snelle e facilmente facili da gestire: B&B, albergo diffuso, ecc.” Al resto dice Lina Bellanca, raccontando la meraviglia della Real Casina, “è il suo patrimonio che fa da apripista”. Vincenzo Viscardi individua negli aspetti antropici e modelli socioeconomici la via da percorre per rendere il territorio attrattivo. Giovanni Giardina, raccontando della Riserva Naturale Orientata, pone le regole di rispetto e salvaguardi di questo patrimonio unico.

Le conclusioni del convegno sono state affidate a Antonio Paladino, il quale ha evidenziato un percorso di sviluppo. “Il Territorio Reale di Ficuzza e il suo Borgo non sono periferia di nulla ma centro di ricchezza. Oltre a favorire le attività di recettività è necessario intervenire sull’opportunità di realizzazione strutture e infrastrutture essenziali per far ricrescere la comunità locale. Occorre, con immediatezza, fare ritornare i giovani a Ficuzza, fornendo idonee opportunità, migliorando le concrete condizioni di permanenza. Si dovrebbe dare al Territorio Reale di Ficuzza nuove concrete e possibilità di ripresa con la rigenerazione della Comunità, un adeguamento della capacità ricettiva, la valorizzazione e promozione dei prodotti della sua natura e delle sue virtù, ma con il miglioramento sostanziale dei servizi per la comunità custode. Una Comunità più forte può offrire migliori e maggiori servizi per la soddisfazione di istanze anche internazionali. Il forte orientamento a promozione turistica, se non adeguatamente pianificato, può comportare la registrazione di effetti negativi come il sovraffollamento del Borgo e della Foresta difficilmente gestibile. Quindi, la necessità di valutare attentamente gli impatti delle diverse dinamiche. Con tutte le riserve connesse alla contenuta popolazione stanziale, rilevante importanza può rivestire l’imprenditoria attiva e la capacità organizzativa anche con proficue collaborazioni con le realtà vicine dello stesso ambito territoriale. Oggi ne possiamo valutare l’esito con l’attività connessa ai prodotti tipici del territorio”. 

Insomma, storia, cultura, patrimonio naturalistico e paesaggistico, insieme alla gastronomia locale, in maniera sinergica, è il percorso per rendere partecipe il turista sempre più innamorato dei luoghi e del loro valore. Borghi che sono scrigni di cultura, di storia, d’arte e spesso anche di grande valore naturalistico-ambientale. Ficuzza ha tutte queste prerogative e può essere considerata uno dei borghi più interessanti d’Europa. La Real Casina, imponente, austera, superba che svetta verso il cielo,  in queste giornate di fine estate è il luogo ideale per ritemprarsi; i suoi spazi, i suoi silenzi, la sua storia la rendono unica.  Avvolta dalla cinta granitica della Busambra rappresenta uno dei gioielli architettonici più interessanti della Sicilia ottocentesca.  Ficuzza è anche il cuore della Riserva un’area complessiva di circa 7398 ha (circa 5 334 ha di riserva vera e propria e 2 064 ha di pre-riserva), che ricade nei comuni di MonrealeGodranoMezzojusoCorleone e Marineo; un area ricca di essenze forestali e floristiche con un patrimonio faunistico che non ha eguali. L’area è dominata dal massiccio calcareo della Rocca Busambra (1 613 m s.l.m.) che delimita a sud il territorio della riserva, a nord del quale sorge il Bosco della Ficuzza e il contiguo Bosco del Cappelliere, due estese aree di foresta mediterranea sempreverde. La Riserva è ricca di corsi d’acqua a carattere torrentizio, che formano diversi laghetti naturali, i cosiddetti “gorghi”. Sul confine nord-occidentale della riserva si trova infine il Lago Scanzano, o Lago Madonna delle Grazie, un bacino artificiale ottenuto per sbarramento del torrente Eleuterio.

Ficuzza fino alla fine dell’ultimo secolo rappresentava una destinazione turistica davvero singolare ed era il luogo di ritrovo per gran parte della borghesia palermitana. Col passar degli anni ha perso la sua centralità al punto di diventare un luogo ordinario e legato ad un turismo mordi e fuggi.

Nel pomeriggio il programma della manifestazione ha previsto una visita guidata alla Real Casina di Caccia  e alla mostra “CARBONE 100” Cento anni dalla nascita di Francesco Carbone.

A seguire si è tenuto un Reading dedicato a Italo Calvino nel centenario dalla sua nascita, a cura di ComeUnaMarea/Circolo di lettura di ILLUSTRAMENTE con accompagnamento musicale. Successivamente sono stati presentati i libri: “Oleoturismo: istruzioni per l’uso” di Mario Liberto e ” Ficuzza. Il mio viaggio tra i ricordi” di Gaetano Giardina.

La giornata successiva si è svolta la visita delCentro Recupero Faunistico della LIPU e un trekking – Il bosco della Ficuzza dal bivio Quattro Finaiti al Pulpito del Re.

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