“Donne dal cuore di pane, maestre dell’arte effimera” è un progetto ideato dallo scrittore e giornalista Mario Liberto e realizzato dal giornale “Sicilia Agricoltura” e dall’Associazione BCsicilia ed ha come obiettivo di restituire dignità e professionalità a tante donne siciliane che operano nell’ arte della panificazione e realizzazione dei pani votivi, in particolare legate alle tavolate e altari di San Giuseppe.
Quei pani di cui l’etnoantropologo Mario Alberto Ciresi diceva: “Buoni da mangiare e buoni per comunicare”.
Infatti, i pani votivi non sono solo beni alimentari, erano, e continuano ad essere, anche autentici capolavori d’arte plastica effimera, adesso degni di essere usati come soprammobili e un tempo come preziosi talismani, capaci di consentire alla povera gente di affrontare «in regime protetto», come soleva dire Ernesto De Martino, «la presenza del negativo nella storia».
L’uso dei pani di San Giuseppe, da parte degli abitanti di Chiusa Sclafani, vengono utilizzati anche in funzione apotropaica: «Durante le tempeste, quando la natura può mettere in pericolo la vita della comunità, si spezza un pezzo di pane benedetto e si butta in strada», recitando una colorita orazione a Santa Barbara, la miracolosa Patrona dei fulmini, cui si è ispirato, in un suo celebre romanzo, lo scrittore sudamericano Jorge Amado.
I pani sono anche elementi per accrescere la fede in San Giuseppe. Senza fede i pani di San Giuseppe scomparirebbero.
Pie donne, semplici, umili, che senza alcun compenso nel periodo di San Giuseppe si dedicano a lavorare il prezioso pane, strumento, per l’accrescimento della fede ed elemento di preghiera.
Molte fogge di questi pani votivi si stanno perdendo, rischiamo di far scomparire un patrimonio etnoantropologico davvero ragguardevole. Un sapere che è in pericolo poiché la gente più anziana si porta nella tomba i segreti di questa manualità.
Si tratta “Cocci sparsi della cultura contadina” che si va ecclissando. Altari, tavolate, commiti, cene, ecc. ovunque è l’occasione per mostrare, attraverso i pani votivi, una fede strabocchevole.
Il recupero e la catalogazione è un’ennesima faticata per ricostruire ciò che resta nella memoria di quelle biblioteche ambulanti che sono le nostre nonne e madri.
Manualità acquisita e trasferita da generazioni in generazioni che nei secoli è arrivata fino ai giorni nostri. Una manualità che trova l’ausilio di qualche coltellino o qualche attrezzo improvvisato per dare vita a soluzioni artistiche che lasciano senza parole.
E proprio per questo legame di arte-religiosità-cultura si è dato vita alla creazione di un albo che ha l’obiettivo di registrare queste artiste del pane capaci ancora d’esprimere l’arte della panificazione e le varie fogge di pane artistico-votivo. L’albo delle “Donne dal cuore di pane maestre dell’arte effimera” conterrà i nominativi di tutte le donne siciliane capaci di realizzare pani votivi, non solo del Padre della Provvidenza ma anche di altri santi, che si impegnino:
- a salvaguardare e a diffondere con fede la realizzazione dei pani votivi;
- tramandare alle giovani generazione l’arte della lavorazione dei pani, con l’istituzione di una scuola;
- l’istituzione per ogni località di un museo del pane;
- di glorificare la festa di San Giuseppe o di altro santo attraverso la panificazione dei pani votivi.
Le prime consegne degli attestati avverranno a Lercara Friddi il 28 aprile 2023, presso il museo Frank Sinatra alle ore 17,30 e sabato 29 aprile 2023 a Chiusa Sclafani nella cripta del SS Volto della Chiesa Madre, ore 17,30.
Per ulteriori informazioni: Mario Liberto 3925058467 – marioliberto5@gmail.com