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Il Conclave

by Esther Di Gristina
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Il Conclave è il processo mediante il quale la Chiesa cattolica elegge il nuovo papa, successore di San Pietro. La sua origine e organizzazione attuale sono il frutto di un’evoluzione storica che riflette le esigenze e le trasformazioni della Chiesa nel corso dei secoli.

Le sue Origini risalgono ai primi secoli del Cristianesimo. Nei primi secoli, i vescovi di Roma (successivamente chiamati papi) venivano eletti dal clero locale e dai fedeli, con il consenso delle autorità civili. Non esisteva ancora una procedura formale e il processo poteva variare.

Nell’alto Medioevo, con l’aumento dell’influenza politica della Chiesa, l’elezione papale divenne più complessa. Sovrani e imperatori, come i re franchi e l’imperatore del Sacro Romano Impero, iniziarono a esercitare una forte influenza sulla scelta del papa.

Per limitare le ingerenze laiche, papa Niccolò II (980 circa – 1061) emanò nel 1059 la bolla In Nomine Domini, che affidava l’elezione papale esclusivamente al Collegio dei Cardinali. Questo segnò la nascita di un sistema più strutturato, che perdura ancora oggi.

La parola Conclave (dal latino cum clave, “con chiave”) deriva dalla pratica di rinchiudere i cardinali in una stanza chiusa a chiave per accelerare le elezioni. Fu istituita formalmente da papa Gregorio X (1210-1276) dopo un’elezione durata quasi tre anni: il Conclave di Viterbo del 1271.

Al Concilio di Lione II (1274) il papa emanò la Ubi periculum: la costituzione apostolica con la quale regolò ulteriormente il processo. Egli introdusse, ad esempio, misure come la riduzione del cibo per i cardinali durante i ritardi.

Durante il Rinascimento, l’influenza delle famiglie nobili e delle potenze europee fu molto forte, ma il conclave mantenne la sua autonomia formale. La Controriforma (a seguito del Concilio di Trento) rafforzò la spiritualità e la disciplina del processo elettivo.

Con l’unificazione italiana nel XIX secolo, l’elezione papale perse progressivamente l’interferenza diretta degli Stati. Nel 1870, con la presa di Roma, il papa si dichiarò “prigioniero in Vaticano”, ma il conclave restò indipendente. Fu Papa Pio X (1903-1914) a introdurre il divieto di veto, ancora consentito alle potenze europee, eliminando le ultime influenze esterne.

Le elezioni moderne avvengono secondo un procedimento rigoroso stabilito dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis del 1996, promulgata da papa Giovanni Paolo II (1920-2005) e aggiornata successivamente da papa Benedetto XVI (1927-2022).

L’organizzazione del Conclave moderno è composto da diversi adempimenti. Dopo la morte o la rinuncia del papa (come avvenuto con Benedetto XVI nel 2013), inizia il periodo indicato come Sede Vacante. Il custode e l’amministratore dei beni e delle finanze è il Camerlengo. Egli è il Cardinale che prende possesso dei palazzi apostolici dopo la morte del pontefice e veglia sulla sicurezza e l’ordine del Conclave, gestendo gli affari temporali della Chiesa.

Nel frattempo si convocano i cardinali elettori: tutti i cardinali con meno di 80 anni al momento dell’inizio della Sede Vacante. Prima dell’inizio del Conclave, i cardinali si incontrano in Congregazioni generali per discutere le necessità della Chiesa e organizzare l’elezione.

Il Conclave inizia nel momento in cui i cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina e pronunciano un giuramento di segretezza. La Cappella viene accuratamente sigillata per evitare qualsiasi interferenza esterna. Infatti, la votazione avviene in segreto.

Ogni cardinale scrive il nome del candidato su una scheda e la deposita in un’urna. Per essere eletto, un candidato deve ottenere una maggioranza qualificata dei due terzi. Se non si raggiunge un accordo dopo numerose votazioni, il quorum può essere modificato. La conclusione di ogni votazione che non raggiunge l’elezione viene annunciata con la cosiddetta “fumata nera“.

Una volta eletto, il nuovo papa accetta l’elezione e sceglie il proprio nome papale. La fumata bianca (prodotta bruciando le schede con sostanze chimiche) annuncia l’elezione al mondo. Il Cardinale protodiacono proclama l’Habemus Papam e il nuovo pontefice appare per la prima volta dalla loggia di San Pietro.

Il Conclave non è solo un evento politico e organizzativo, ma è anche un momento spirituale per la Chiesa Cristiana Cattolica. I cardinali pregano per essere guidati dallo Spirito Santo, sottolineando il carattere sacro della scelta del Successore di Pietro.

Oggi, il Conclave rappresenta un equilibrio tra tradizione e modernità, garantendo un procedimento rigoroso e al tempo stesso profondamente spirituale. In questa epoca controversa e insidiosa non rappresenta sicuramente un percorso semplice per la cristianità diffusa nel mondo.

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