La mia voce, la tua voce
Roberto Zaoner
s’inseguono, ma non
si ritrovano in questo
marasma di luci accecanti
ed echi assordanti che
confondono le nostre
idee. Acchiappo nell’etere
una tua passione travolgente
e la faccio mia. Vibra nell’aria
e attraversa fiumi e vallate,
fitti boschi e fiorenti colline,
cieli tersi e nembi oscuri.
All’unisono, con strilli
e grida di voluttà imperiose,
è brama senza ancor speme.
Impulsi eterei nell’aria
raccogliamo, ma non le
nostre voci che pur si
conoscono. Solo le nostre
anime. Solo quelle che
già tutto dicono.
Ammalianti esaltazioni
che emergono come
vibranti orgasmi, ardori
e forze d’urto
e oscure, dalle onde
lunghe di un mare
in tempesta. Eccitanti
tremori di passione.
Questo è il desio.
Il mio sfamerà i miei
sensi voluttuosi e la
speranza dell’incontro
verrà saziata da una fonte
sensuale che non sarà
inganno. Sarai tu con
la tua voce, amica mia
eterica, e io sarò vicino
a te e ti accarezzerò
in tutte le tue parti,
e saranno palpitazioni
esaltanti di tremiti
ardenti dei nostri sensi.
Ti bacerò in ogni tuo
dove e ti aprirai ai
tuoi edonici fremiti.
Scorgerò al crepuscolo
un pianeta come scia
splendente verso il sole
che si nasconde dietro
l’orizzonte. E carezzerò,
vibrante di passione indomita,
il rigoglioso monte di
Venere, e il lascivo bisogno
susciterà i miei sensuali
e infrenabili desideri di te.
(1° novembre 2023. Ultima strofa scritta il 12/01/2024)
Il poema “IL DESIDERIO NELL’ETERE” di Roberto Zaoner esplora la tematica del desiderio e della connessione umana attraverso un linguaggio ricco di sensoriali e metafore.
La poesia si apre con l’immagine di due voci, quella del poeta e quella dell’amata, che si inseguono ma non riescono a incontrarsi in un mondo caotico e sovraccarico di stimoli (“marasma di luci accecanti ed echi assordanti”).
Questo scenario rappresenta la difficoltà di comunicazione e comprensione reciproca in un contesto moderno saturo di informazioni e distrazioni. Il desiderio viene catturato “nell’etere”, un termine che qui simboleggia sia lo spazio immateriale in cui le emozioni e i pensieri si muovono liberamente, sia un riferimento all’antica concezione dell’etere come quinto elemento che permea l’universo e che gli antichi collocavano nella parte più alta, pura e luminosa, al disopra dell’atmosfera.
Il poeta riesce a percepire la passione dell’amata in questo spazio etereo e la fa propria, suggerendo un legame profondo che trascende la comunicazione verbale e si esprime attraverso vibrazioni emotive che attraversano la natura (“fiumi e vallate, fitti boschi e fiorenti colline, cieli tersi e nembi oscuri”).
La poesia prosegue descrivendo il desiderio come un’esperienza intensa e quasi mistica, caratterizzata da “strilli e grida di voluttà imperiose” e da “impulsi eterici”. Queste espressioni evocano un senso di brama profonda e inappagata, un desiderio che esiste senza ancora trovare realizzazione (“è brama senza ancor speme”).
La connessione tra i due amanti è descritta come puramente spirituale e intuitiva (“Solo le nostre anime. Solo quelle che già tutto dicono”), suggerendo che la vera comprensione e intimità risiedono in un piano dell’esistenza che va oltre il fisico e il verbale.
Nelle strofe finali, il poeta dipinge il desiderio come una forza naturale potente e incontrollabile, paragonandola a “vibranti orgasmi, ardori e forze d’urto” che emergono con la forza di una tempesta. Questa immagine sottolinea la natura primordiale e universale del desiderio, che si manifesta con una potenza che può essere tanto creativa quanto distruttiva.
La conclusione del poema si concentra sulla speranza di un incontro fisico e sensuale tra i due amanti, un momento in cui il desiderio sarà finalmente saziato. Il poeta immagina di accarezzare e baciare l’amata in un’espressione di intimità totale, culminando nella visione di un crepuscolo in cui il desiderio si trasforma in un atto di amore passionale e indomito.
In sintesi, “IL DESIDERIO NELL’ETERE” è una meditazione profonda sul desiderio umano, esplorando le sue dimensioni emotive, spirituali e fisiche attraverso un linguaggio evocativo e simbolico. La poesia riflette sulla natura ineffabile e onnipresente del desiderio, sulla difficoltà di comunicazione in un mondo sovraccarico di informazioni, e sulla speranza di una connessione autentica e profonda tra due esseri.