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Il polmone verde della città: intervista al direttore dell’Orto Botanico di Palermo

di Antonietta Patti
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Varcare la soglia dell’Orto Botanico di Palermo significa entrare in un mondo incantato, lontano dal trambusto della città. Fin dalla prima volta in cui ci sono stata, mi sono sentita a casa. La mia ultima visita però è stata davvero speciale!

Lungo i sentieri ben curati dell’Orto Botanico di Palermo, ci si ritrova immersi in una varietà incredibile di piante provenienti da ogni angolo del mondo! Ogni passo è una scoperta: dalle maestose palme delle Canarie, con le loro fronde imponenti, agli esotici bambù giganti dell’Asia, che creano un’atmosfera quasi fiabesca. Nella “Serra delle Succulente” le piante sono le testimoni di come la natura abbia trovato modi ingegnosi per sopravvivere in condizioni estreme.

Uno dei miei angoli preferiti dell’Orto Botanico di Palermo è l’Aquarium: un vero e proprio angolo di paradiso. Le ninfee galleggiano placidamente sull’acqua, i loro fiori colorati spuntano come gemme preziose. Tutte le volte che ci passo mi siedo in una panca lungo l’emiciclo e mi concedo qualche minuto di relax, lasciandomi cullare dalla serenità del luogo. La quiete che mi circonda è interrotta solo dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse dal vento.

L’Orto Botanico di Palermo è stato fondato nel 1789 nel Piano di Sant’Erasmo, per coltivare piante medicinali a scopi educativi e di ricerca. Era legato alla cattedra di Storia naturale e Botanica istituita nel 1799 dalla Regia Accademia degli Studi di Palermo, corrispondente all’attuale Università degli Studi di Palermo.

La realizzazione dell’Orto si deve al progetto dell’architetto francese Léon Dufourny. La struttura principale, il Gymnasium, affiancato da due corpi laterali, il Tepidarium e il Calidarium, con le loro eleganti architetture neoclassiche, sono state completate nel 1795, e ospitano ancora oggi importanti collezioni di piante.

Nel corso degli anni, l’Orto Botanico di Palermo si è ampliato e diversificato, accogliendo specie provenienti da tutto il mondo. Oggi copre circa 10 ettari e ospita più di 6.000 specie di piante coltivate e 600.000 campioni vegetali conservati, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso diversi ecosistemi e climi.

Non si può esplorare l’Orto senza apprezzare il lavoro di conservazione e ricerca che vi viene svolto. L’Orto Botanico di Palermo non è solo un luogo di straordinaria bellezza, ma anche un centro di studio e salvaguardia della biodiversità: un impegno prezioso per il futuro del nostro pianeta.

Per questo la nostra rivista ha scelto di cogliere immediatamente l’opportunita! In occasione della conferenza di presentazione del Villaggio Letterario 2024, il 13 giugno, abbiamo intervistato il direttore dell’Orto Botanico, il Prof. Rosario Schicchi.

Con una passione contagiosa e una conoscenza approfondita di ogni singola pianta, il direttore ci ha raccontato la storia dell’Orto e alcune curiosità botaniche. La dedizione e l’amore del Prof. Schicchi per questo luogo sono evidenti in ogni parola e gesto. Questo ha reso la nostra intervista non solo educativa ma anche profondamente ispirante.

L’Orto Botanico di Palermo si conferma quale luogo di grande fascino e importante centro di eccellenza nella ricerca botanica e nella conservazione della biodiversità. Legata al Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università degli Studi di Palermo, l’Orto Botanico è un’istituzione museale, scientifica ed educativa impegnata nella salvaguardia delle piante rare e minacciate.

L’Orto Botanico di Palermo è un gioiello che merita di essere scoperto e amato. È un luogo dove la bellezza della natura si svela in tutta la sua magnificenza. Un posto capace di regalare momenti di pace e meraviglia a chiunque abbia la fortuna di visitarlo.

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