Nel cuore di Monreale si trova un luogo dove vivere un’esperienza multisensoriale, capace di trasformare la storia in un percorso interattivo. È la Fabbrica di Guglielmo: un museo interattivo sulla storia dei Normanni in Sicilia.
“La Fabbrica di Guglielmo” si sviluppa su circa 1500 metri quadrati in una delle gallerie dell’abbazia benedettina Santa Maria La Nova a Monreale. In questo spazio espositivo, così ricco di storia, si intrecciano arte, architettura, letteratura e innovazione tecnologica.
La galleria infatti è suddivisa in diversi ambienti. In ogni sala, attraverso giochi di luce, proiezioni e aree interattive, si racconta la storia dei Normanni in Sicilia. La loro presenza ha permesso la costruzione di edifici in stile arabo-normanno, che oggi fanno parte di un percorso riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità.
Nella Fabbrica di Guglielmo a Monreale la narrazione parte dall’installazione simbolica dell’Albero dell’origine, che ricorda l’episodio leggendario di Guglielmo II e l’albero di carrubbo. Secondo la leggenda infatti, Guglielmo II, addormentatosi sotto un carrubo, sognò la Madonna che gli indicava l’ubicazione di un tesoro. Quella ricchezza era destinata a dar vita a un capolavoro artistico ammirato ancora oggi: il Duomo di Monreale, una delle cattedrali più celebrate al mondo.
Nella prima sezione si trovano i Leggii del Gravina: postazioni multimediali con due lati, che permettono di esplorare la storia del Duomo di Monreale. Da un lato si possono osservare le pagine de Il Duomo di Monreale di Benedetto Gravina, scritto tra il 1858 e il 1870. Dall’altro invece, una schermata permette di approfondire la conoscenza del Duomo, i particolari della sua architettura e del suo impianto musivo.
Un altro antico documento, la Tabula Rogeriana (nota come Libro di Ruggero) di Muhammad al-Idrisi del 1154, è invece consultabile sul Tavolo lenticolare del mondo, posto in fondo alla galleria.
Le mura e i mosaici del Duomo sono trattati quale testimonianza di un passato intriso di fede e potere. E così si scopre che la Cattedrale è ricolma di dettagli astronomici: come l’asse luminoso che ogni 15 agosto collega l’ingresso della chiesa al Cristo Pantocratore raffigurato nell’abside.
Filmati vengono proiettati a ciclo continuo lungo le pareti del corridoio centrale. Le immagini mostrano i dettagli dei mosaici del Duomo di Monreale. Mentre la tomba di Guglielmo II e la Torre dei suoni sono installazioni particolari che si attivano solo alla presenza del visitatore.
Nella seconda sezione si trovano gli Armadi della Diocesi: uno strumento multimediale basato sui video. Attraverso questa installazione vengono veicolate numerose informazioni sulle coltivazioni, i poderi, i castelli della Sicilia in età normanna. Ma anche altri antichi documenti, come il diploma di fondazione del Duomo, i diplomi papali e i ritratti dei vescovi di Monreale.
Nei sei bauli di legno chiamati Scrigni dei tesori del Regno sono custoditi i tesori della monarchia normanna: riproduzioni virtuali di monete, reliquari e altri oggetti preziosi. A tal proposito, non può mancare la riproduzione del Mantello di Re Ruggero II, il primo sovrano di Sicilia, già oggetto di una conferenza al Palazzo Reale di Palermo lo scorso 25 gennaio. Questo prezioso manufatto è il protagonista dell’Abside laico: applicazione tecnologica che fa da contraltare all’abside col Cristo Pantocratore.
Altre importanti installazioni interattive, realizzate anche con la collaborazione di maestranze locali, si trovano nella terza sezione. I primi sono i Tavoli dell’Architettura, per un approfondimento sulle numerose testimonianze architettoniche lasciate dai Normanni in Sicilia.
A seguire, troviamo altre installazioni incentrate sui documenti antichi. Come il tavolo delle platee, gli inventari di eta normanno-sveva, con riferimenti al Liber ad honorem Augusti di Pietro da Eboli. Nei leggii dello Scriptorium invece, si può approfondire l’influenza culturale che ha avuto lo scriptorium dell’abbazia benedettina di Santa Maria la Nova a Monreale.
L’apertura della Fabbrica di Guglielmo è il frutto di anni di progettazione e di un impegno costante, col supporto di fondi regionali e nazionali. I curatori dell’allestimento museale sono gli architetti Giuseppe Di Benedetto, Giovanni Nuzzo, Sabina Di Cristina e lole Gini, e gli ingegneri Pietro Faraone e Giovanni Pecorella.
Il progetto multimediale e le videoinstallazioni sono stati curati dall’azienda milanese Studio Azzurro; con ideazione e regia di Leonardo Sangiorgi, e coordinamento di Olivia De Muro. Il progetto si è avvalso anche della consulenza di docenti dell’Università degli Studi di Palermo, come il Prof. Pietro Corrao (già docente di storia medievale) e il Prof. Giovanni Travagliato (docente di storia dell’arte medievale), e della Dott.ssa Serena Falletta funzionario dell’Archivio di Stato di Palermo.
All’interno di un luogo straordinario si ha la possibilità di immergersi in una narrazione che fonde tradizione e innovazione. Ed è chiaro che il principio guida di questo progetto è stata l’idea di trasformare ogni visitatore in protagonista del racconto. Certamente, l’esperienza offerta può essere migliorata, ad esempio, con l’aggiunta di sedie davanti i leggii e i tavoli interattivi.
La Fabbrica di Guglielmo a Monreale, sito in Piazza Guglielmo II (al 1° piano del Complesso Monumentale Guglielmo II) e aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:30. È un museo che permette di riscoprire le radici di Monreale attraverso un dialogo emozionante tra luce, storia e mito.




















Fotografie di Antonietta Patti
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Complimenti per il bellissimo articolo