La storia dell’Irlanda, dalla guerra d’indipendenza alla Brexit

Una delle figure più importanti dell’indipendentismo irlandese fu Michael Collins. Ministro delle finanze e direttore dell’intelligence dell’IRA nel corso della Guerra d’Indipendenza. Egli ricevette l’incarico di negoziare il trattato di pace con la Gran Bretagna, che avrebbe poi difeso contro i nazionalisti intransigenti.

Il 22 agosto 1922, durante un viaggio nella Contea di Cork, nel sud-ovest dell’Irlanda, cadde vittima di un’imboscata e fu ucciso con un colpo alla testa. Al suo funerale a Dublino, parteciparono circa mezzo milione di persone. Il feretro, avvolto nella bandiera irlandese, era adagiato su un avantreno dell’artiglieria trainato da soldati dello Stato libero d’Irlanda.

Dopo l’assassinio di Collins, nel settembre 1922 il parlamento assegnò allo Stato libero poteri straordinari per far fronte ai ribelli. Le truppe filogovernative si affermarono sul campo e, nel maggio 1923, consapevole dell’impossibilità di vincere, De Valera, leader politico del movimento contrario agli accordi, chiese all’IRA di deporre le armi. La guerra civile era terminata.

Alla morte di Michael Collins fu Thomas Cosgrave a mettersi a capo del governo provvisorio. Una volta istituito ufficialmente lo Stato libero d’Irlanda nel dicembre 1922, Cosgrave fu Presidente del Consiglio fino al 1932. Il suo mandato si concentrò sulla ricostruzione del Paese e sulla creazione di una politica estera autonoma, all’interno del Commonwealth britannico.

L’Irlanda del Nord decise di continuare a far parte della Gran Bretagna, con dei margini di autonomia garantiti da un parlamento che si insediò in un edificio noto come “Stormont”, a Belfastinaugurato nel 1932. La divisione dell’isola continuò a essere fonte di innumerevoli problemi.

Éamon de Valera tornò in prima linea rompendo con l’astensionismo del Sinn Féin e fondando il Fianna Fáil, che nel 1932 divenne il primo partito del parlamento irlandese. De Valera fu tre volte Taoiseach (Primo Ministro) tra il 1937 e il 1959.

Nel 1959 De Valera fu eletto presidente della Repubblica, concatenando il primo mandato con un secondo e rimanendo così in carica fino al 1973. Attraverso questo ruolo, De Valera tentò di convincere l’opinione pubblica internazionale dei pericoli insiti nella divisione dell’Irlanda.

Già dal 1937 una nuova costituzione rimpiazzava la denominazione “Stato libero d’Irlanda” con quella di “Irlanda”, mantenendo il Re Britannico come capo di stato, fino al 1949. Quello fu il momento in cui il Paese abbandonò definitivamente il Commonwealth per trasformarsi in una Repubblica. il 24 aprile durante la parata del giorno dell’Indipendenza davanti all’ufficio generale delle poste di Dublino, si stima che parteciparono 100 mila irlandesi.

Gli Anni ’60-‘90 furono caratterizzati dai disordini nell’Irlanda del Nord Mentre la Repubblica d’Irlanda proseguiva nel suo sviluppo economico e sociale, il Nord attraversava un periodo di violenza e instabilità noto come i Troubles Il conflitto vide scontrarsi la comunità cattolica legata alle idee nazionaliste e repubblicane, e i protestanti del lealismo. I Troubles costarono migliaia di vite e terminarono formalmente solo con l’Accordo del Venerdì Santo firmato a Belfast il 10 Aprile 1998, fra il Governo del Regno Unito e quello Irlandese.

Negli anni ’90 la Repubblica d’Irlanda visse un notevole boom economico Oltre al progresso economico, l’Irlanda ha vissuto profonde trasformazioni sociali. La Chiesa cattolica, che tradizionalmente esercitava un’enorme influenza sulla società irlandese, vide il suo potere ridursi notevolmente a partire dagli anni 2000. Negli ultimi anni l‘Irlanda ha legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso (2015) e l’aborto (2018), dimostrando un cambiamento radicale rispetto al conservatorismo religioso.

Negli anni recenti, l’Irlanda ha dovuto affrontare nuove sfide, come la Brexit. Allo stesso tempo, l’Irlanda continua ad essere una delle economie più aperte e globalizzate d’Europa, pur dovendo affrontare sfide come la crisi abitativa e le disuguaglianze

Dalla fine dell’Ottocento a oggi, l’Irlanda ha percorso una strada straordinaria: da paese dominato da potenze straniere e segnato da povertà e conflitti, è diventata una nazione indipendente, prospera e influente sulla scena internazionale. Le cicatrici del passato, specialmente quelle legate alla divisione con l’Irlanda del Nord, sono ancora presenti, ma il paese guarda al futuro con ottimismo, cercando di bilanciare la modernità.

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