Il Lago di Piana degli Albanesi, noto per la sua comunità arbereshe (albanese), è il più antico bacino artificiale della Sicilia, e tra i più grandi, nonché alti con i suoi 610 m s.l.m. Si estende su un area di 310 ettari nel territorio comunale di Piana e S.Cristina Gela della città metropolitana di Palermo ed è il più esteso della provincia.
Le sue dimensioni sono: una superficie di 3,29 Kmq e una lunghezza di 2,8 km con larghezza di 3 km e una capacità di 32 milioni di metri cubi. È un bacino artificiale creato all’inizio del XX secolo per scopi idroelettrici e di approvvigionamento idrico.
Storia della nascita progettuale e paesaggistica
La costruzione del lago si svolge tra il 1920 e il 1923, dura quindi in 3 anni . Dallo sbarramento del corso del fiume Belice destro, con la realizzazione di una diga che fu costruita a mano, tramite pietrame a secco. Questa impresa rappresenta una delle prime dighe d’Italia, che ha permesso non solo la produzione di energia elettrica ma anche la raccolta di acqua potabile per la regione.
Circondato da una piccola catena montuosa in cui le cime più alte sono il Gruppo della Pizzuta, Maganoce e Kumeta .Il progetto fu realizzato dalla Sicilian Hydro-Electric Company (SHEC), una società britannica, con l’obiettivo di produrre energia elettrica per lo sviluppo industriale per la Sicilia occidentale.
Dopo varie vicissitudini, il bacino entrò in funzione negli anni ’30. L’opera fu realizzata in un’area di particolare interesse naturalistico, con un paesaggio caratterizzato da colline e montagne calcaree che fanno da cornice al lago, rendendolo una meta suggestiva e pittoresca.
Funzioni del lago
Il Lago di Piana degli Albanesi, nel corso della sua storia ha avuto, e continua ad avere diverse funzioni. Inizialmente, il lago serviva per alimentare una centrale idroelettrica, e quindi a produrre energia. Le sue acque vengono utilizzate per l’irrigazione delle colture della zona. Inoltre, rifornisce alcuni centri abitati e realtà industriali.
Oggi il Lago di Piana è un’importante area naturalistica, habitat di numerose specie di uccelli migratori. È un’area ideale per escursioni, sport acquatici e attività ricreative, come il birdwatching e la pesca sportiva. Il Lago di Piana degli Albanesi rappresenta un importante patrimonio paesaggistico e ambientale, nonché una risorsa chiave per lo sviluppo sostenibile del territorio, essendo un’oasi naturale a seguito della sua trasformazione in riserva (dal 1999 è gestita dal WWF).
L’area del Lago di Piana ospita un ricco mosaico di flora tipico degli ambienti lacustri e ripariali del Mediterraneo, come canne, salici, pioppi e altri arbusti tipici. Mentre nei prati circostanti e nei pascoli si possono trovare graminacee perenni e, in primavera, diverse specie di orchidee selvatiche e piante fiorite che arricchiscono il paesaggio.
L’ornitofauna è particolarmente abbondante: uccelli acquatici (anatre, moriglioni, cormorani, gabbiani) sono comuni, soprattutto in inverno, mentre in primavera si osservano alzavole, germani reali, codoni e marzaiole. In aggiunta, rapaci come aquile reali, poiane, gheppi e falchi pellegrini sorvegliano i cieli sopra il lago. Anche anfibi, come la rana di Lessona (Pelophylax lessonae), trovano un habitat ideale nelle acque del lago, e sono presenti vari invertebrati come le libellule. Nei dintorni, inoltre, si possono osservare piccoli mammiferi quali istrici, volpi, ricci, lepri, conigli selvatici e, occasionalmente, cinghiali.
Questa varietà di specie fa della zona un importante punto di riferimento naturalistico per la biodiversità della Sicilia occidentale. Anche se, al momento e in seguito alle infrenabili condizioni dei cambiamenti climatici che coinvolgono il nostro pianeta, i periodi di siccità degli ultimi mesi hanno portato una significativa riduzione del livello dell’acqua del Lago di Piana degli Albanesi. L’auspicio è che questo patrimonio, come tanti altri, possa risorgere nel modo migliore per le nostre future generazioni.






