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L’anima produttiva dell’entroterra siciliano. Il caso della Cooperativa “Rinascita” e dell’Azienda Contrada Crete a Valledolmo

by Antonietta Patti
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L’entroterra siciliano è da sempre un coacervo di tradizioni e innovazioni, e possiede realtà produttive caratterizzate da un’economia mista, che spazia dall’agricoltura all’artigianato, passando per piccole industrie. Tutte rappresentano un patrimonio in continua evoluzione. In particolare, il settore agricolo riveste un ruolo fondamentale, a livello economico, e per un importante impatto sociale e culturale.Un esempio è il territorio di Valledolmo.

L’agricoltura dell’entroterra siciliano è estremamente variegata. Le coltivazioni spaziano dai cereali all’olivicoltura, dalla viticoltura a prodotti tipici locali. Produzioni che costituiscono il cuore della tradizione culinaria e culturale della regione siciliana, e per estensione, dell’Italia intera.

I cereali, ad esempio, sono fondamentali per l’economia agricola e l’identità siciliana. La coltivazione del grano duro è legata alla produzione della pasta; mentre quella del frumento duro ha giocato un ruolo centrale fin dai tempi dei Romani, che consideravano la Sicilia il “granaio di Roma”. Le olive invece, favoriscono la produzione di olio extravergine di alta qualità, che spesso raggiunge denominazioni di origine protetta (DOP). Anche molte coltivazioni vinicole hanno ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali (numerose DOC, una DOCG e diverse IGT).

Diversi legumi, ortaggi e agrumi vengono coltivati in piena aria e in serra. Inoltre, alcune di queste coltivazioni, pur essendo maggiormente diffuse nelle aree costiere, si trovano anche in determinate zone dell’entroterra siciliano, dove il clima lo permette. I produttori locali combinano metodi antichi e tecnologie moderne, garantendo prodotti di alta qualità e una gestione sostenibile del territorio.

È chiaro che la qualità e l’unicità dei prodotti agricoli siciliani non sono solo un elemento economico. Questi prodotti sono alla base di molte ricette della cucina siciliana, influenzano le feste e i mercati locali. Sono quindi parte integrante della cultura gastronomica della Sicilia. Le mandorle, ad esempio, utilizzate sia in preparazioni dolciarie sia salate, sono una coltivazione tradizionale dell’entroterra siciliano. Quindi i prodotti agricoli sono anche un elemento fondamentale del patrimonio culturale, che rafforza l’identità della comunità isolana.

Tra le eccellenze del settore agricolo siciliano, un paese nella provincia di Palermo, Valledolmo si distingue per la coltivazione del pomodoro siccagno. Questo prodotto ha saputo conquistare il mercato nazionale e internazionale, grazie alle sue caratteristiche uniche, come il colore rosso brillante.

In realtà, il pomodoro siccagno indica il prodotto di un tipo di coltivazione: in “siccagno” appunto. Diverse varietà locali di pomodoro (come il Pizzutello e il Datterino), che più facilmente si adattano ai cambiamenti ambientali e climatici, e sono più resistenti agli infestanti, vengono coltivati in terreni argillosi, cioè capaci di trattenere l’umidità naturale. Il pomodoro cresce senza bisogno di irrigazioni artificiali e trattamenti chimici, fino a possedere un odore intenso e un gusto molto saporito.

Le piante di pomodoro in siccagno sono coltivate nei comuni dell’entroterra siciliano: Valledolmo, Sclafani Bagni, Alia, Caltavuturo, Castellana Sicula, Polizzi Generosa, Vallelunga, Villalba e Marianopoli. La raccolta, effettuata manualmente, inizia a luglio e può terminare a ottobre.

Una delle realtà produttive che lavorano il pomodoro siccagno nel territorio di Valledolmo è la Cooperativa “Rinascita”. Fondata nel 1977 da tre giovani produttori, ha svolto un ruolo cruciale nello sviluppo e nella commercializzazione a livello internazionale del pomodoro siccagno di Valledolmo.

Oggi, la Cooperativa conta una ventina di soci e gestisce uno stabilimento in Contrada Rovittello a Sclafani Bagni. Qui vengono lavorati, entro le 24 ore dalla raccolta, una media di 15.000 quintali di pomodoro siccagno all’anno. Il pomodoro raccolto viene triturato e raffinato, la passata pastorizzata, sempre attraverso macchinari moderni ed efficienti e il controllo di operai altamente specializzati: il prodotto finale è sempre genuino e sicuro.

La produzione vanta circa 2 milioni di pezzi: tra passate, sughi pronti, concentrati, barattoli di pomodori secchi e di caponata. In particolare, la Cooperativa “Rinascita” alimenta l’industria siciliana, rifornendo le fabbriche conserviere di Bagheria, Partinico, Comiso e Palermo. Nel 2023 vantava un fatturato di 1,3 milioni di euro.

Grazie al duro lavoro di aziende produttive come la Cooperativa “Rinascita”, la qualità Pizzutello, utilizzata per creare il pomodoro siccagno, è riconosciuta tra i presìdi della Fondazione Slow Food. A sottolineare l’importanza di questa coltivazione tradizionale nei comuni di Marianopoli, Villalba, Valledolmo e Sclafani Bagni, nell’entroterra siciliano.

La Cooperativa “Rinascita”, qualificata e tecnologicamente evoluta, è diventata un punto di riferimento nel territorio valledolmese. Ovviamente, la presenza di una produzione agricola così specializzata contribuisce a creare occupazione, stimolare l’economia locale e favorire l’innovazione nelle tecniche di coltivazione. Tuttavia, la produzione del pomodoro siccagno di Valledolmo non è soltanto una questione economica. Essa rappresenta un elemento di coesione sociale e identitaria per l’intera comunità di Valledolmo.

A dimostrazione dell’importanza del pomodoro siccagno per Valledolmo, sia in termini di produzione agricola sia di valorizzazione culturale, l’esistenza della Sagra del Pomodoro. Nella terza settimana di settembre, la Sagra celebra questa eccellenza locale attraverso degustazioni e attività culturali che attirano visitatori da tutta la regione. Inoltre, il Comune di Valledolmo ha avviato il progetto “TerrOne”. Il progetto promuove l’adozione di un terreno da coltivare con piantine di pomodoro siccagno o di grano duro, ricevendone poi i frutti (salsa o pasta). L’obiettivo è sostenere l’economia locale e far conoscere i prodotti tipici di qualità.

Legata alla valorizzazione del pomodoro siccagno e di altre specialità del territorio valledolmese vi è l’attività dellAzienda Contrada Crete, conosciuta anche come Contrada Crete Cucina Agricola. Fondata da Rossella Anna Battaglia nel 2019 a Valledolmo, l’Azienda è un progetto innovativo basato sulla formula farm-to-table (utilizzare i frutti delle coltivazioni locali per la propria tavola).

Il progetto ha beneficiato del sostegno del Programma di Sviluppo Rurale della Sicilia 2014-2022. I finanziamenti hanno permesso la ristrutturazione di alcuni ambienti e l’acquisto di attrezzature specifiche, per la creazione di un locale moderno e accogliente che offre un menù stagionale realizzato con cura.

L’Azienda Contrada Crete non è un semplice ristorante, ma un vero e proprio laboratorio di gusto, che promuove la tradizione agroalimentale dell’entroterra siciliano. L’Azienda utilizza ingredienti di alta qualità selezionati da produttori locali: come ortaggi e altre piante, prodotte dall’azienda Trimenia di Giuseppe Muscarella, sempre a Valledolmo.

Oltre alla ristorazione, l’Azienda Contrada Crete organizza corsi di cucina, degustazioni di vini e vari eventi culturali, che mirano a creare un forte legame tra territorio, tradizione e innovazione. Questo fa della Contrada Crete un lodevole esempio di come l’imprenditoria giovanile sia un’opportunità di ripresa per l’economia siciliana.

La collaborazione tra imprenditori e la creazione di cooperative sono forse le migliori soluzioni per garantire il successo di una produzione. Grazie a queste idee è possibile rafforzare la competitività dell’agricoltura siciliana e della filiera circostante, soprattutto nel lungo periodo.

Nonostante i successi infatti, gli imprenditori agricoli siciliani si trovano a dover affrontare sfide notevoli, che vanno ben oltre la semplice gestione quotidiana delle coltivazioni. Tra i tanti, i problemi legati al cambiamento climatico, alla necessità di ulteriori investimenti tecnologici e infrastrutturali per poter competere con le produzioni esterne.

Le caratteristiche economiche dell’entroterra siciliano, segnato da un’economia mista tra agricoltura, artigianato e piccole industrie, ha una forte tradizione. Tutta la Sicilia deve affrontare numerose sfide, come lo spopolamento e la modernizzazione.

La Cooperativa “Rinascita” e l’Azienda Contrada Crete, nel territorio di Valledolmo,sottolineano la presenza di attività di resistenza e innovazione nell’entroterra siciliano. La loro dimostrata capacità di coniugare tradizione e innovazione moderna e tecnologica ha dato vita a modelli che contribuiscono allo sviluppo economico e alla valorizzazione culturale del territorio.

Viviamo in un’epoca in cui la sostenibilità e la riscoperta delle radici sembrano essere sempre più importanti. Perciò queste realtà si presentano come esempi da seguire per il futuro della produzione agricola in Sicilia.

Fotografie di Antonietta Patti

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