Il legame tra Palermo e i Borbone è tessuto nella storia, nelle influenze architettoniche e culturali, e nell’archeologia. Una connessione che si nota molto bene al Museo Regionale Antonino Salinas di Palermo. Il Museo conserva ancora oggi alcuni reperti provenienti dall’area vesuviana.
Durante il Regno delle Due Sicilie, i Borbone ebbero un ruolo cruciale nello sviluppo culturale di Palermo. Uno degli episodi meno noti ma affascinanti di questo legame riguarda il trasferimento di reperti archeologici di Pompei, Ercolano e Torre del Greco nella capitale siciliana, grazie alla generosità della dinastia borbonica.
Nel XVIII secolo, sotto il regno di Carlo di Borbone, iniziarono gli scavi nelle antiche città di Pompei ed Ercolano, sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Vengono ritrovati affreschi, statue, oggetti d’uso quotidiano e persino intere abitazioni. Le meravigliose scoperte suscitarono un grande interesse in tutta Europa, alimentando un rinnovato fervore per l’antichità classica.
La ricerca archeologica ai tempi dei Borbone non era scientifica come lo è oggi. Gli scavi archeologici erano perlopiù sterri, coi quali si andava alla ricerca di oggetti preziosi e rilevanti esteticamente. I reperti ritrovati venivano poi spostati e collocati in altra sede, separandoli dal proprio contesto archeologico.
Questi tesori non rimasero confinati a Napoli, ma furono distribuiti anche in altre città del regno dei Borbone. L’archeologia s’intreccia alla storia dei Borbone in Sicilia quando gli sconvolgimenti politici permisero a Palermo di beneficiare di alcune scoperte archeologiche.
Ferdinando IV di Borbone, sovrano del Regno di Napoli e del Regno di Sicilia, trasferì la sua corte a Palermo, quando fuggì da Napoli a causa delle insurrezioni napoleoniche. La città per due volte ospitò il sovrano e la corte napoletana nel loro esilio in Sicilia (1799-1801 e 1806-1815). E nel 1816, quando venne creato il Regno delle Due Sicilie, anche se solo per un anno, Palermo ne divenne la capitale.
Il figlio e successore al trono di Ferdinando I, Francesco I di Borbone, salì al trono nel 1825. Fu il primo sovrano dei Borbone a donare alla città di Palermo alcuni reperti archeologici provenienti dagli scavi di Pompei ed Ercolano. Il sovrano intendeva rafforzare il suo legame con Palermo, e rendere omaggio alla cultura siciliana.
Le donazioni continuarono sotto Ferdinando II di Borbone, salito al trono nel 1831. Il sovrano donò all’allora Museo di Palermo alcuni reperti. In particolare, oggetti dalla Casa di Sallustio a Pompei, e alcuni affreschi rinvenuti nella villa di Contrada Sora a Torre del Greco.
Tra i reperti più significativi si annoverano statue marmoree, affreschi, ceramiche e bronzi, che raccontano la vita e le tradizioni delle antiche città vesuviane. La decisione dei Borbone di arricchire Palermo con questi tesori sottolinea la loro volontà di creare una città culturalmente florida, e di promuovere la conoscenza e l’arte classica, valori centrali del loro regno.
Tali donazioni incrementarono il prestigio del capoluogo isolano, e contribuirono alla nascita del Museo Archeologico di Palermo. I reperti giunti al Museo Salinas di Palermo, provenienti dall’area vesuviana, sono anche una testimonianza storica del sistema di gestione del patrimonio culturale dei Borbone.
Il regno borbonico ha avuto un importante ruolo del campo dell’archeologia. Non soltanto per un’illuminata politica nella tutela del patrimonio culturale, ma anche per l’uso dei reperti archeologici nel legare strettamente la città di Palermo e la Campania.
La cooperazione tra i musei archeologici di Palermo e Napoli rappresenta oggi il modello di una relazione secolare. Un rapporto che ha contribuito a far diventare il Museo Archeologico Regionale Antono Salinas e il Museo Archeologico Nazionale di Napoli i musei più significativi del Sud Italia.
Il legame tra i Borbone e Palermo non si limitò alle riforme politiche e alle infrastrutture, ma toccò anche l’ambito culturale, lasciando un segno indelebile nella storia della città siciliana. Palermo non solo fu una delle capitali dei Borbone, ma anche un centro di grande importanza per la promozione delle arti e delle scienze.
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In foto: reperti dalla mostra “Palermo capitale del Regno. I Borbone e l’archeologia a Palermo, Napoli e Pompei” al Museo Archeologico Regionale Antonino Salinas, 2 dicembre 2018 – 31 marzo 2019 (di Antonietta Patti).