E’ un momento di grande emotività per questa comunità che ha mantenuto le sue tradizioni cristiane e culturali attraverso i secoli. Fondata nel 1488, questa colonia ha attraversato varie trasformazioni nel corso della storia, ma ha costantemente difeso la sua identità e le sue credenze religiose.
I costumi tradizionali femminili e maschili sono diventati nel corso del tempo non solo un segno distintivo della comunità, ma anche un simbolo della sua identità culturale. Questi abiti rappresentano un legame con le radici storiche e religiose della comunità, che si riflette particolarmente durante le celebrazioni pasquali.
Nel cercare le origini del costume femminile , non si deve dimenticare che gli stessi hanno subito nel corso dei secoli varie trasformazioni , non solo varie parti dei paramenti sono stati utilizzati in occasioni differenti nel corso del tempo , ma sono mutati in dimensioni nella ricchezza dei ricami, nei tessuti e nel modo di indossarli.
Per ritrovare le loro origini è necessario quindi guardare le stampe del 1700 , l’ampia gonna raccolta in vita da numerose “piegoline” , ad esempio fu lanciata nel campo della moda dell’Europa di allora da De Medici. La Famosa “Formarina“ di Raffaello è un esempio di come maniche attaccate al corpetto tramite laccetti che lasciano sbuffare ai lati la camicia siano state un indumento tipico del 500 e che il velo portato in vario modo ritorna in incisioni del 600.
Mentre il Costume dell’Albania prima dell’invasione turca aveva un taglio retto e leggermente svasato simile a quello medievale anche se ricco in qualche esempio di ricami dì oro dunque molto distante da quello “Arbereshe” cioè degli albanesi di Piana.
Il corso delle trasformazioni ci hanno riportato anche questa volta al “Grande Evento Pasquale” attraverso il rito solenne nella prestigiosa “Cattedrale di S. Demetrio” cuore pulsante delle celebrazioni, il rito bizantino accompagnato da suggestivi cori, ha caratterizzato la messa solenne, con la benedizione finale dopo la sua toccante omelia dell’ Cardinale e Arcivescovo emerito di Agrigento Francesco Montenegro che dal 19 Giugno 2023 , su mandato del S. Pontefice rappresenta l’amministratore apostolico dell’Eparchia di Piana.
Alla fine della celebrazioni religiose , una solenne numerosa colorita sfilata di donne e uomini in costume hanno restituito alla numerosissima folla di partecipanti un finale di gioia speranza e continuità , in questo contesto sociale sempre più insidioso.
La resistenza e la preservazione delle tradizioni da parte di questa comunità sono un testimonianza della forza della fede e della cultura che li unisce. In un mondo in continuo cambiamento, Piana degli Albanesi rimane un esempio di come la storia e la tradizione possano essere custodite e celebrate, anche dopo secoli.