Al soffio del leggero favonio
di ponente aulisce selciato
e ghiaia del suolo quel pino
coi suoi rami fronzuti e frasche
sempreverdi. E i suoi fiori in
rigoglio ondeggiano ed è
un olezzo che i miei sensi
nell’aria accarezza.
Di fronte alla mia dimora
da sguardi malcelati mi
nasconde. Apro il palmo
della mano e qualche
pulviscolo di mimosa su di
esso ondeggiante plana.
Incatenato al mio focolare,
nell’attesa che prenda il volo
l’alato augello e in su rami
dell’arboreo fusto si poggi,
guardo la mia mano e rivedo
te che mi sorridi, bella
e di viva vertù repleta.
Speranzosa donna, fatata e
misteriosa, m’accompagni
anche nei sogni in questi
tempi procellosi e ti accarezzo
dolcemente nell’onirico
della notte ombrosa.
Roberto Zaoner, 21/01/2024